Vuoto, Annullamento e Disturbi Di Umore: una lezione sulla Felicità

Qualche giorno fa ho provato ad attaccare il mio hard disk da 2 tb al computer.

Dovete sapere che dentro quell’hard disk ho praticamente di tutto. Video di viaggi, video di lavoro, libri, progetti vari…

L’altro giorno lo prendo, lo attacco al computer, l’hard disk inizia a caricarsi ma poi non si apre.

Riprovo questa procedure circa 10 volte.

Provo su altri 3 computer.

Niente.

L’hard disk è andato.

Ovviamente nessun backup.

Paolo mi ha detto più volte di salvare in backup le cose importanti ma, come tutte le cose importanti, spesso finiamo per non farle.

Perfetto. 2 TB di video, file, progetti ecc..andati.

Spariti nel nulla nel giro di pochi secondi.

Oltre a questo dovete sapere un’altra cosa.

Questa un po’ più personale.

Dovete sapere che, anche se forse non sembra, soffro da sempre di forti sbalzi di umore.

Certi giorni la vita va alla grande e poi di colpo, senza motivo, per diverse settimane è il vuoto.

E non ho usato la parola vuoto a caso.

È quella sensazione che provi quando realizzi che effettivamente hai tutto quello di cui hai bisogno ma dentro ti senti comunque vuoto.

E quel vuoto mi ha portato a usare sonniferi e altre schifezze simili per diversi anni.

Non è stato molto bello.

Fermi però. Non sono qua per fare un post auto commiserativo perché li odio.

In realtà è una cosa con cui ho imparato a convivere da tempo e anzi, grazie soprattutto alle persone che ho intorno ora, anche a stare decisamente meglio.

Il punto a cui volevo arrivare è un altro.

Ovvero che quell’hard disk, sebbene sappia che in qualche modo potrò recuperare i dati (spero), mi ha creato nuovamente un vuoto improvviso.

Così, di colpo.

Un vuoto che non avevo da tempo.

Come se oltre all’hard disk anch’io mi fossi svuotato di colpo.

E per 4 giorni non ho più fatto nulla.

E questa cosa devo dire che mi ha fatto riflettere parecchio ed è qua che volevo arrivare.

Possibile che anche quando tutto va alla grande basta un piccolissimo avvenimento per devastare di colpo il nostro sistema emotivo?

Ok, io forse non sono la persona più stabile del mondo ma questa cosa la vedo succedere di continuo anche a chi mi sta intorno.

Un piccolo cambiamento, qualcosa che si rompe, una notizia che non ci aspettavamo e la nostra visione del mondo, di colpo, si trasforma completamente.

Un minuto prima eravamo carichi e pronti a spaccare tutto e il minuto dopo non abbiamo nemmeno le forze di alzarci dal divano.

Il vuoto.

Non lo so qual è la soluzione a tutto questo ma il fatto di esserne colpito molto spesso mi ha portato a rifletterci parecchio.

E alla fine non ho trovato tutte le risposte però in compenso ho capito 2 cose:

La prima è che viviamo in un mondo ipercomplesso e questo non ci aiuta.

Il bombardamento di informazioni a cui siamo sottoposti ogni giorno non può che peggiorare il nostro stato emotivo.

Tra cellulari, social, giornali, televisione siamo sottoposti a un’altalena emotiva tale che a mio parere è un miracolo se siamo ancora tutto sommato sani di mente.

E a questo riguardo ho capito che, almeno per me, la soluzione è la semplicità.

Semplificare e ridurre le informazioni che ricevo.

Sembra ovvio no?

Se il problema di fondo è la complessità, la soluzione non può che essere la semplificazione.

Questo è il motivo per cui preferisco vivere in posti tranquilli e perché cerco di selezionare il più possibile le informazioni che decido di consumare.

Non è molto ma aiuta.

La seconda è che possiamo sempre scegliere.

Questa è una cosa talmente scontata che ci ho messo anni a capirla.

Quello che ho capito è che quando uno sta male (emotivamente intendo) e non riesce neppure ad alzarsi dal divano, in realtà può farlo.

Possiamo sempre scegliere di farlo.

Questo è il classico cliché “è la mente che controlla il corpo” ma la verità è che è proprio così.

Ho capito infatti che se mi sforzo, se decido deliberatamente di soffrire iniziando a lavorare anche quando sto male, dopo un po’ quello stare male non dico che passa ma si calma.

Scegliere di essere attivi anche controvoglia anziché passivi in qualche modo riattiva il nostro sistema neurologico.
Riempie il vuoto.

E poco alla volta, con calma, ritorniamo a vivere.

Non so se queste riflessioni potranno aiutare qualcuno di voi. Spero di sì.

Perché il vuoto è peggio di una normale sensazione, non si tratta di stare semplicemente male.

Il vuoto è annullamento.

E come ogni vuoto cerchiamo di riempirlo aggiungendo cose alla nostra vita.

Ma la verità è che per riempire il vuoto, oggi più che mai, non dobbiamo continuare ad aggiungere ma, per una volta, dobbiamo imparare a togliere qualcosa.

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Francesca
Francesca
2 anni fa

Ciao Andrea , grazie mille per l’articolo , bellissmo 🙂

Carlo
Carlo
1 anno fa

Sensazioni che (purtroppo) conosco bene anche io, ma, nel tempo, sono riuscito a combatterle con metodi simili. Dalle mie parti diciamo: fare atti contrari, ovvero l’opposto di ciò che sentiamo di fare. Sono depresso, non voglio vedere nessuno, e mi spingo a uscire. Eccetera.
Blog pieno di spunti e suggestioni interessantissimi e di valore, scritti da una persona con una personalità dalle mille sfaccettature, è evidente 🙂 ciao

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