“Il mondo del web è saturo di informazioni!”
Sì, sono in molti a pensarlo.
E come dargli torto? Negli ultimi 10 anni abbiamo dato in pasto al web più informazioni di quelle di cui avevamo realmente bisogno.
In ogni mercato, nicchia o sotto-nicchia che mi venga in mente, c’è già sicuramente qualche figura influente che è riuscita a costruirsi una community.
Era normale che accadesse.

Internet ha reso possibile la diffusione di contenuti su larga scala. E chi aveva qualcosa da dire si è conquistato l’attenzione del suo mercato.
E, spesso, è riuscito anche a dar vita ad aziende con fatturati a 6 zeri.
Questo fenomeno sta avendo enormi conseguenze nel funzionamento della nostra società. E adesso ti mostrerò cosa sta per cambiare e cosa dobbiamo aspettarci.
Il futuro della formazione
Sistemi di trading che ti permettono di arricchirti in 3,2,1.
Funnel iper articolati per vendere prodotti in automatico.
Ragazzini con 1 anno di esperienza in giro per Dubai con Lamborghini noleggiate per 4 ore.
Metodi miracoli per arricchirti in 2 mesi.
Questo era lo stato del digital marketing e della formazione online fino a poco tempo fa (e un po’ anche quello attuale, non prendiamoci in giro).
Tutti cercavano di dirti che c’era un solo metodo (il loro) per costruirti un lavoro online. Indipendentemente da quali fossero le tue passioni o le tue attitudini.
Inevitabilmente sono stati venduti molti corsi ma ben poca gente ha raggiunto il benché minimo risultato.
Questo non è stato né un male né un bene. Credo sia stata solo un’evoluzione fisiologica del web: era inevitabile.
Ora però siamo tutti più consapevoli.
Abbiamo imparato a leggere la verità dietro ai volti e alle parole di queste persone, abbiamo iniziato a capire che online è pieno di opportunità diverse e che non esiste un’unica strada.
E in questo momento, in parallelo a questo nuova consapevolezza, ha iniziato a sorgere un’ulteriore incongruenza nelle nostre vite: il sistema scolastico tradizionale.
La creator economy ci ha mostrato come, perseguendo i nostri interessi e le nostre passioni, possiamo crearci un lavoro che realmente ci gratifichi.
Eppure i percorsi di studio tradizionali continuano a formarci seguendo un percorso standard, immutabile e uguale per tutti. Come soldati che devono imparare la disciplina più che un modo per destreggiarsi nel mondo di oggi.
Perché è proprio questo il problema: il sistema formativo tradizionale non ci prepara ad affrontare il mondo.
Da una parte non ci è permesso seguire la nostra naturale indole e curiosità (se non in determinate scuole costruite ad hoc con questo scopo).
Dall’altro lato invece non sono minimamente in grado di stare dietro all’evoluzione tecnologica. La tecnologia viaggia a una velocità a cui i sistemi tradizionali, per come sono costruiti, non possono star dietro.
Secondo uno studio condotto ad Harvard le competenze acquisite durante il college oggi rimangono rilevanti solo per cinque anni. Poi semplicemente il mondo cambia troppo. E abbiamo bisogno di aggiornare le nostre competenze.
Ed ecco allora che entra in gioco il web: il mondo online ci ha fatto capire che possiamo inseguire la nostra genuina curiosità e i nostri interessi formandoci come meglio crediamo.
Abbiamo scoperto YouTuber, blog, podcast, corsi che ci hanno mostrato strade di cui eravamo all’oscuro.
Le aziende guardano sempre meno agli attestati accademici e sempre di più alle competenze reali delle persone.
Sono abbastanza convinto che il futuro della formazione avverrà online con i creators come insegnanti.
Ogni studente potrà finalmente iscriversi alla “scuola” che si allinea maggiormente con i suoi interessi, valori e metodo di apprendimento preferito.

Sì, ne sono abbastanza convinto.
Non so quanto tempo ci vorrà ma è fisiologico che accada. Le scuole oggi ci formano per vivere nel mondo di 20 anni fa, non in quello di oggi.
Questo è anche uno dei motivi per cui amo dedicarmi anche alla formazione online: è un mondo che è destinato a crescere..
Ora però, la domanda importante che dobbiamo farci oggi è…C’è ancora spazio in questo oceano di informazioni per chi è salito tardi a bordo della barca?
Chi inizia oggi a investire sulla propria influenza online, ha ancora qualche speranza di farsi notare?
La mia personale risposta è sì.
Ma per riuscirci deve agire in modo completamente diverso da come hanno fatto nel passato le attuali figure influenti.
La richiesta di profondità nella nuova Creator Economy
Mi spiego…
Quando ho iniziato a condividere valore online era il 2014.
In quegli anni poche persone (anzi pochissime) parlavano di digital marketing. Il livello di preparazione medio del mercato era molto basso rispetto ad oggi.
Di conseguenza, contenuti che ora sarebbero ritenuti “semplici” ai tempi riscuotevano un grande successo.
Parlare di email marketing, funnel o advertising online era qualcosa di innovativo. Quando ne parlavi, la gente ti ascoltava.
Poi, come è normale che accada, il mercato ha iniziato a crescere.
Sempre più persone hanno iniziato a parlare di digital marketing e, di conseguenza, la consapevolezza generale sull’argomento è aumentata sempre di più.
Abbiamo iniziato a condividere tecniche, strategie o consigli sempre più complessi.
Oggi posso tranquillamente affermare che a livello teorico online c’è letteralmente tutto quello che potrebbe esserci.
Se immaginiamo il web come un enorme recipiente di valore, allora possiamo dire che pubblicare l’ennesimo tips o l’ennesima strategia di marketing non aumenterà il valore complessivo del pentolone.
E allora cosa dovremmo fare? Cos’è che manca davvero nel mercato di oggi?
Quello che manca è la profondità di pensiero.
Abbiamo raggiunto un punto critico della creator economy.
Le piattaforme di contenuti sono state saturate da idee superficiali, piatte e rigurgitate sui social per motivi di crescita.
Il mondo ora è alla disperata ricerca di profondità.
Abbiamo bisogno di persone che scavino più a fondo. Che ci mostrino la loro personale visione del mondo. Che elaborino idee.
Non ci serve un nuovo YouTuber che ci condivide l’elenco di tips per crescere sui social o che ci insegni a fare le flessioni. Tra un po’ per far questo basteranno le intelligenze artificiali.
Ora abbiamo bisogno di persone che ci portino dentro il loro mondo. Che ci mostrino la loro esperienza e che ci coinvolgano con la loro curiosità e il loro senso di scoperta.
Perché lo spazio per nuove figure c’è.
I grandi content creator iniziano a usare la leva che si sono costruiti nel tempo per dare vita ad aziende e a business di vario tipo.
E di conseguenza la loro produzione di contenuti sta diminuendo.
Questo creerà centinaia di opportunità per i nuovi content creator.
Gli step necessari per entrare a far parte di questa nuova economia sono questi:
1) Accumula esperienza
I tempi dei fanta guru del web che si improvvisano tuttologi sono finiti. Chi ci prova viene scoperto sempre più rapidamente.
E se anche non viene scoperto è troppo difficile dare al mercato ciò di cui ha bisogno senza un’esperienza solida alle spalle.
Non solo…
La tua esperienza è ciò che ti rende unico.
Chiunque può condividere un consiglio o un tutorial sulla palestra, sul marketing o su photoshop.
Quello che rende interessanti questi contenuti è il fatto di contestualizzarli all’interno della nostra esperienza e della nostra storia.
Questa è l’unica cosa che nessuno potrà mai copiarci.
La nostra esperienza assume sempre più valore ogni giorno che passa. Concentrati sull’assimilare nuove informazioni, sul formarti e sul portare avanti lavori ed esperimenti.
Sarà questo che ti renderà diverso da tutto il resto del mercato.
2) Condividi valore
Nella creator economy in cui stiamo vivendo chi condivide più valore viene premiato.
Il web è un enorme contenitore di valore (e di gatti).
Se ci fai caso, le persone che sono state più in gamba a diffondere il valore che avevano da offrire ora hanno un ruolo di spicco all’interno di questa economia.
Basta vedere tutti i content creator di fitness, crescita personale o produttività.
Non solo…
Anche all’interno di social come Linkedin sono nati veri e propri esperti di settore che sono riusciti a distinguersi e a conquistare fiducia e credibilità.
Sono le persone a cui poi decidiamo di affidarci.
E sai come ci sono riusciti?
Hanno condiviso con noi la propria esperienza e le proprie competenze senza chiedere un euro in cambio.
Nella creator economy i prodotti sono i contenuti e i soldi sono il tempo e l’attenzione delle persone.
Queste sono le nuove valute con cui dobbiamo ragionare.
Qua trovi un articolo più approfondito su come condivido valore online.
3) Scava in profondità
Se 10 anni fa bastava un video di 3 minuti in cui si parlava di copywriting per farsi notare oggi non è più così.
Ne sono usciti troppi di video del genere.
Oggi siamo alla ricerca di qualcosa di più.
Ricorda: non saranno i tuoi tips a farti entrare nella mente di qualcuno. Saranno le tue idee.
Sarà il tuo personale filtro con cui osservi la realtà ed elabori le informazioni.
Mai come oggi è importante coltivare la propria unicità, la propria indole e il proprio senso di scoperta.
Ora abbiamo bisogno di persone che scavino più a fondo. Ci siamo stancati della superficialità delle cose.
Hai notato come podcast di 2 ore tenuti da medici ultra qualificati di harvard abbiano sempre più successo?
Se vuoi conquistare un posto in questa economia devi dare al mondo qualcosa di più di quello che c’è già.
E attenzione…Non bisogna reinventare la ruota.
Dobbiamo osservare il valore che viene già condiviso nel nostro mercato e chiederci: come posso renderlo meno superficiale?
Come lo inserisco nella mia persona esperienza?
Qual è il mio personale punto di vista su questi argomenti?
Saranno queste risposte a rendere unico il valore che offri.
4) Costruisci un business
Lezione importante: se non hai nulla da vendere non hai un business.
Decine di content creator arrivano a centinaia di migliaia di followers e non guadagnano quasi nulla.
Altri con meno di 2000 seguaci creano aziende da centiania di migliaia di euro.
La differenza?
Alcuni hanno capito come studiare il proprio mercato, costruire un messaggio efficace e creare un prodotto e un’offerta che in tanti desideravano.
Questo fa la differenza tra chi riesce a dar vita a un business online vero e chi non ci riesce.
Quando avevo meno di 10.000 iscritti su YouTube ho venduto un prodotto che ha generato 80.000 euro in meno di una settimana.
Content creator con cui ho lavorato con centinaia di migliaia di iscritti impiegano mesi per generare la stessa cifra.
Se vuoi approfondire come comprendere il mercato, come generare messaggi impossibili da ignorare e come creare prodotti che le persone desiderino questo percorso potrebbe fare per te: scopri il nostro corso alla copy e alla comunicazione CopyMastery.
In ogni caso…Ci vediamo presto in un prossimo articolo.
Un abbraccio,
Andrea