Creare un proprio personal brand nella Creator Economy

Se non te ne fossi accorto viviamo in un epoca in cui stiamo delegando sempre di più il nostro potere decisionale.

Per prendere decisioni ormai ci affidiamo quasi totalmente alle figure influenti di settore.

Vuoi comprare un nuovo integratore per la palestra?

Meglio controllare cosa consiglia il nostro fitness influencer di fiducia.

Non sai cosa cucinare?

Vediamo cosa consigliano in cucina con Benedetta o Antonino Cannavacciuolo.

Questo non è né un bene né un male. È un fatto.

Stiamo viviendo nella creator economy.

La leva dei media ha permesso a personal brand e ad aziende di tutto il mondo di amplificare l’effetto dei propri messaggi senza dover per forza aumentare i propri costi o il proprio personale.

E grazie a questa leva migliaia di persone stanno dando vita a vere e proprie aziende per le quali anni fa sarebbero serviti decine di dipendenti.

creator economy

I media hanno permesso ad esseri umani sparsi per il globo di crearsi una fonte di reddito direttamente proporzionale al proprio impegno…

…e alle proprie passioni.

E questa, probabilmente, è anche la parte più importante di tutta la faccenda.

Viviamo in un periodo storico in cui abbiamo a tutti gli effetti la possibilità di vivere una vita gratificante.

Oggi più che mai abbiamo l’occasione di lavorare e di dedicare il nostro tempo su cose che abbiano realmente valore per noi e non per per qualcun altro.

Questa è la vera grande opportunità dei nostri tempi.

Il vecchio cliché “vivere una vita che valga la pena di essere vissuta“, non è mai stato tanto reale e tanto attuabile come lo è oggi.

Perché gli strumenti per riuscirci sono lì, a disposizione di tutti. Bisogna solo imparare ad utilizzarli.

Devi sapere che negli ultimi 8 anni ho visto succedere quasi ogni cosa possibile online.

Ho visto persone che ritenevo competitor scomparire completamente nel giro di 2 anni.

Ho visto account da 200,000 followers guadagnare meno di 2.000 euro al mese e ho visto persone con meno di 10.000 iscritti a un canale YouTube guadagnarne più di 10.000.

E alla fine ho compreso che non sono i numeri che contano. I numeri non sono altro che cibo per il nostro ego sempre più grande.

Quello che conta realmente è l’influenza.

Ed è proprio quello di cui parleremo adesso…


Creator economy: creare Community e influenza

Partiamo col dire che investire nella costruzione di un pubblico affezionato a noi e alle nostre idee è qualcosa che porterà vantaggi a chiunque deciderà di farlo. Sia se siamo content creator che vogliono creare un proprio prodotto sia se siamo freelance o agenzie e vogliamo più clienti (e più di qualità).

Investire sulla costruzione di un pubblico infatti ha innumerevoli vantaggi:

  • Ci da maggiore accesso alle opportunità di networking.
  • Ci consente di promuovere prodotti o servizi senza spendere 1 euro di pubblicità.
  • Più cresciamo e più diventiamo influenti. E più diventiamo influente più opportunità di business ci si apriranno.


Da quando ho deciso di investire sui miei contenuti e sulla mia presenza online mi si sono aperte opportunità lavorative che non avrei mai immaginato possibili.

Ho lavorato con content creators da milioni di followers, ho conosciuto imprenditori di fama internazionale e sono stato contattato da decine di start up che mi hanno proposto quote in cambio di promozione e consulenza.

Più sviluppi influenza e più si apriranno porte nella tua vita.

La domanda che dobbiamo porci a questo punto però è: cosa significa influenza?

Perché c’è una bella differenza tra l’avere 100.000 followers su Instagram e invece avere influenza su 100.000 persone.

Quando avevo appena 10.000 iscritti su YouTube ho venduto un prodotto che ha generato quasi 100.000€ di fatturato in pochi giorni.

Influencer con cui ho lavorato che contano più di 300.000 seguaci faticano a vendere metà di quella cifra

E questo proprio perché c’è una bella differenza tra l’essere seguiti e l’essere influenti.

I numeri sui social contano davvero poco se poi nessuno è disposto ad ascoltarci.

Per essere davvero influenti servono 3 elementi non negoziabili:

  1. Autorevolezza
  2. Fiducia
  3. Autenticità


L’autorevolezza si crea con i risultati e con l’esperienza.

La fiducia si crea con l’empatia e con il valore che condividiamo.

L’autenticità si crea quando riduciamo al minimo il gap tra chi siamo e l’immagine che riusciamo a trasmettere agli altri. E i contenuti lunghi sono un ottimo modo per riuscirci.

Se non abbiamo questi 3 elementi possiamo avere tutti i numeri del mondo. Ma difficilmente qualcuno ci ascolterà.

Prendiamo l’autorevolezza ad esempio…

La maggior parte delle persone non si rende minimamente conto che chi siamo definisce l’importanza dei nostri messaggi.

Analizza un secondo queste 2 affermazioni:

“Pensa costantemente a come potresti fare le cose meglio e a metterti in discussione”

Elon Musk

e

“Pensa costantemente a come potresti fare le cose meglio e a metterti in discussione”

Luca Minotti

Noti qualche differenza?

La frase contiene la stessa identica banalità sia sopra che sotto. L’unica cosa che cambia è il portatore del messaggio.

Scommetto però che nel primo caso, nonostante la semplicità del concetto, tu abbia prestato più attenzione alle parole rispetto a quando hai letto la seconda.

l motivo è semplice: Elon Musk ha un’autorità percepita altissima. Diamo molto valore alle sue parole e tendiamo a fidarci di tutto ciò che dice.

La sua firma alla fine della frase conferisce un valore totalmente diverso all’affermazione.

La stessa frase detta da Luca Minotti invece non è altro che una banalità assoluta.

Ricorda: più una persona è percepita come autorevole e più siamo suggestionabili alle sue parole

creator economy

Nel momento in cui qualcuno ci percepisce come figura autorevole nel nostro mercato otteniamo fiducia (e in molti casi iscrizione/follow/ecc.) 10 volte più rapidamente.

Se parliamo di biohacking e siamo semplici appassionati della materia i nostri video/contenuti hanno un determinato valore. Se siamo cardiologi laureati ad Harvard ogni cosa che diremo avrà un peso completamente diverso.

Quindi, nei limiti del possibile, dovremmo provare a dare credibilità alle nostre parole posizionandoci come figure autorevoli.

Ma di questo...Parleremo in modo approfondito in un altro articolo.

In quest’epoca in cui c’è tanta gente che urla e troppa poca che ascolta, voglio prima delineare la mappa che dovremmo seguire se vogliamo creare una nostra influenza online.

La strada dell’influenza

Prima ancora di creare i nostri contenuti dobbiamo rispondere alla domanda più importante di tutte: chi siamo?

1) Capire chi vuoi essere

In questo mercato in quasi tutto è già stato detto, tu chi vuoi essere? Come pensi di farti notare in quest’oceano di contenuti e competizione?

Per rispondere facciamo un piccolo passo indietro. Esistono a grandi linee 4 mercati che potremmo chiamare immortali. Sono quei mercati in cui, indipendentemente dal grado di competizione, ci sarà qualcosa da vendere e qualcuno pronto a comprare.

Questi mercati sono:

  • Salute
  • Ricchezza
  • Relazioni
  • Felicità
creator economy

Questi mercati non spariranno mai perché hanno a che fare con i nostri bisogni primari di esseri umani.

Ognuno di loro infatti coincide con una casella della piramide dei bisogni di Maslow:

creator economy

Ok botto ma ci sono già migliaia di persone che parlano di queste cose!

Sì hai ragione. Probabilmente decine di migliaia.

Quello che però nessuno riesce a capire è che il nostro modo unico di vedere rappresenterà sempre un elemento di differenziazione.

Il nostro insieme unico di esperienze, abilità e idee ci rende insostituibili.

Non sono l’unica persone in Italia a parlare di Marketing. Anzi, molti dei concetti di cui parlo sono già stati trattati da decine di altri creator e divulgatori.

A rendere interessanti gli stessi concetti è il nostro modo personale di elaborarli.

Quando decidiamo di seguire la nostra indole e la nostra curiosità e la uniamo alla nostra competenza primaria allora diamo vita a qualcosa che vale la pena essere ascoltata.

Il 99% delle persone che condivide contenuti sbaglia proprio su questo fronte. Per paura di sbagliare ripropone contenuti e un modo di comunicarli che è identico ad altri 1000. Senza personalità, carisma o. profondità di pensiero.

Di contenuti superficiali online c’è già di tutto. Anzi, probabilmente c’è persino troppo.

Non abbiamo bisogno dell’ennesima persona che ci parla di marketing, che ci spiega come fare la panca piana in palestra o che ci insegni a usare photoshop.

Quello di cui abbiamo davvero bisogno sono persone che ci mostrino questi argomenti da un’altra prospettiva. Che diano profondità alle cose, che scavino più a fondo.

O di persone che ci coinvolgano con la loro storia, la loro esperienza o i loro hobby.

Quando uniamo questi elementi ai nostri contenuti allora sì che diventiamo davvero insostituibili.

Gli esseri umani si affezionano ad altri esseri umani, non a contenuti fatti con lo stampino.

Se stai cercando di ottenere la libertà finanziaria, il tuo percorso non sarà mai lo stesso degli altri.

Èd è proprio l’unicità del tuo percorso a renderti unico e insostituibile. Non dimenticarti mai di questo fatto perché è lì che troverai la tua unicità.

2) Messaggio

Qualunque cosa deciderai di fare nella vita ti servirà un buon messaggio.

Perché le persone dovrebbero seguirti? Qual è il valore che puoi trasmettergli?

I content creators tendono a ignorare il fatto che le persone possono interessarsi praticamente a qualsiasi cosa.

Se le tue parole non risuonano con gli altri, il problema non sono loro, sei tu.

Ci sono 2 abilità da studiare se vuoi creare un messaggio di valore:

a) Marketing : creazione di un messaggio che attiri l’attenzione, pertinente e prezioso per una persona specifica.

b) Vendite : un processo per rendere le persone consapevoli dei loro problemi e presentare una soluzione a tali problemi. Nota come non ti rivolgi solo a persone che sono automaticamente consapevoli di tutto ciò che fai. È un processo.

È il motivo per cui io e Dario abbiamo dato vita al corso CopyMastery3. Al suo interno spieghiamo nei dettagli come conquistarsi un posto nell’era dell’attenzione e come creare messaggi in grado di vendere nonostante la competizione.

Se vuoi dargli un’occhiata lo trovi qua: CopyMastery3.

Ora invece…Passiamo all’ultimo punto.

3) Creazione e Distribuzione dei contenuti

Il tuo messaggio è ciò che porta al coinvolgimento, all’impatto e alle vendite.

Ma se non hai un mezzo per la distribuzione, le persone non vedranno mai quel messaggio.

Come farai arrivare il tuo messaggio al tuo pubblico?

Avrai senza dubbio sentito da molte persone che YouTube è uno dei media migliori per trasmettere le proprie idee. Io stesso lo ripeto in molti miei contenuti.

Se parti da zero però, la verità è che iniziare con YouTube è quasi sempre un errore.

YouTube (così come i podcast o i blog) fa parte delle cosiddette piattaforme per long content. Ovvero per contenuti lunghi.

Il punto è che YouTube, podcast e blog sono fantastici…Anzi sono i migliori strumenti per creare community. Il problema è richiedono tantissimo tempo per funzionare.

Dovremmo lavorare mesi senza vedere un minimo risultato dal nostro lavoro.

E oltretutto richiedono un sacco di tempo per testare i contenuti.

Sei davvero disposto a lavorare una settimana a un video per poi pubblicarlo, fare 3 views e scoprire che il contenuto non andava bene?

Probabilmente sul lungo termine è una buona scommessa. Ma la realtà dei fatti è che quasi impossibile rimanere motivati mesi senza vedere risultati.

A chi parte da zero consiglio invece di iniziare con una piattaforma che ti permetta di controllare la crescita.

Youtube, podcast, blog li conserverei per quando avremo già costruito un terreno fertile. Quando ho deciso di aprire il mio canale YouTube avevo già una community Facebook di 20.000 persone.

E grazie ai contenuti che creavo li dentro avevo già tantissime idee su cosa funzionava sul mio pubblico e cosa no. E questo mi ha permesso di crescere molto più velocemente della media.

All’inizio quindi, ti consiglio vivamente di iniziare a testare i tuoi contenuti su piattaforme come Instagram o LinkedIn.

In questo modo riceverai molto più rapidamente il feedback del tuo lavoro e migliorerai molto più velocemente nella costruzione della tua influenza online.

All’inizio però, qualunque social decidiamo di usare, farsi notare non è facile.

Per aiutarci a espandere le nostre idee ci sono 3 strade:

a) Comprare la distribuzione. La prima strada per testare ancora più in fretta i nostri messaggi consiste nel dedicare un budget all’advertising per promuovere i nostri post. L’obiettivo dev’essere quello di ottenere feedback in fretta. Crescere solo con la pubblicità serve davvero a poco.

b) Prendere in prestito il pubblico. Stringere collaborazioni è uno dei metodi più rapidi per ottenere attenzione. Come farlo?

Creiamo contenuti che questa persone potrebbe essere interessata a condividere. (Ne parleremo meglio in altri articoli)

c) Idee contagiose. Ricordati sempre: le buone idee sono contagiose. Nel mondo di oggi siamo invasi da contenuti ma le idee brillanti sono sempre meno.

Se diamo vita a contenuti profondi, realmente unici, prima o poi otterranno risonanza da soli.

Ok tutto chiaro…

Il problema di social come Linkedin e Instagram però è che ci permettono di creare attenzione ma difficilmente ci aiuteranno a creare community.

Qua entrano in gioco YouTube e gli altri media di long content di cui parlavamo poco fa. Quando iniziamo a creare video di 15-20 minuti o podcast di 30, allora iniziamo a occupare sempre più spazio mentale nel nostro pubblico.

E più spazio mentale significa più influenza. Diventiamo parte dei suoi pensieri, delle sue giornate e delle sue riflessioni.

È in questa fase che iniziamo a dar vita a un vero e proprio mondo in cui immergere il nostro pubblico.

Ok. Abbiamo visto tante cose e immagino che tu abbia un bel po’ di confusione in testa. È normale, la confusione anticipa la chiarezza.

Tutto ciò che di cui abbiamo parlato finora però, è unito da quelle che sono le 2 competenze fondamentali per riuscire in questa impresa: scrivere e parlare.

Sono questi i mezzi con cui diffondiamo le nostre idee.

Sono gli strumenti che ci permettono di farci conoscere, di creare rapporti e anche di vendere i nostri prodotti o servizi.

Se non siamo bravi comunicatori, allora dovremmo studiare per diventarlo

Perché saranno questi i mezzi con cui riusciremo a condividere i nostri messaggi.

4) Porta le persone fuori da piattaforme di terzi

Ultimo punto. Solo per chi è già in questa fase.

Quando hai dato vita al tuo pubblico e alla tua community…portala fuori da piattaforma di terzi!

I nostri video su YouTube o i nostri post su Linkedin non sono davvero nostri.

Sono all’interno di server di proprietà di qualcun altro.

Se domani l’algoritmo delle piattaforme cambia, noi potremmo ritrovarci di colpo a far meno della metà delle views.

O magari un giorno violiamo una linea guida e il nostro canale viene cancellato di colpo. Puff. Tutto finito.

Non possiamo permetterci di correre questi rischi.

Questo è il motivo per cui avere una newsletter o un gruppo privato è sempre più importante.

Le email che inviamo a qualcuno non dipendono da nessun algoritmo.

Tutti le riceveranno allo stesso identico modo.

Crea la tua influenza online ma fai sempre in modo di possedere il traffico. Finché sei su piattaforme di terzi, non sei padrone di nulla.

Per oggi è tutto.

Un abbraccio,

Andrea

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